Movimento per l’Indipendenza della Sicilia

Il Movimento per l’Indipendenza della Sicilia, dal 1943

per una repubblica sociale a democrazia diretta

“Il Movimento per l’Indipendenza della Sicilia non è un partito, ma abbraccia quasi tutti i partiti purchè indipendentisti. 
Noi abbiamo comunisti, abbiamo socialisti, liberali, laburisti, democristiani, monarchici.

Ebbene, considerata la volotà della maggioranza, in ripetute occasioni noi dichiarammo che la repubblica da noi desiderata è la repubblica sociale, […] a democrazia diretta. Perchè noi siamo decisamente contrari al regime puramente parlamentare che ha dato così cattivi risultati in Italia. (!!!) 

La ragione della democrazia diretta da noi vagheggiata è precisamente quella di dare al popolo la vera sovranità, la sovranità permanente, non una sovranità che si esaurisce nello stesso momento in cui l’elettorato esprime il voto.

Con la democrazia diretta il popolo ha permanentemente la sovranità, sia con il diritto di iniziativa, sia con il diritto di revisionare, il popolo è sempre sovrano, in qualunque momento della sua vita. Questa è la vera democrazia che noi desideriamo in Sicilia e che auguriamo anche all’Italia.” 

(Andrea Finocchiaro Aprile)

è un movimento di liberazione nazionale

Fondato nel 1943 e riorganizzatosi a partire dal 2004, il Movimento per l’Indipendenza della Sicilia è un movimento di liberazione nazionale e di giustizia popolare, nazionalista, democratico e trasversale alle principali ideologie universali non violente e non razziste, che sostiene il processo pacifico di decolonizzazione culturale, economica e politica che porterà alla piena percezione della millenaria dimensione nazionale dell’identità del Popolo Siciliano, si adopera per l’esercizio dell’inalienabile diritto di autodeterminazione dei popoli, che porti all’esercizio diretto e pieno della sovranità da parte dei Siciliani, con la ricostituzione dello Stato Siciliano pienamente indipendente e sovrano.

Si distingue dalle altre realtà dell’indipendentismo siciliano, per il fatto che il M.I.S. si ricollega al movimento storico fondato da Andrea Finocchiaro Aprile nel 1943. Ha una sua struttura organizzativa con dirigenti e quadri, e ambisce alla liberazione nazionale siciliana non solo tramite la partecipazione alle elezioni e misurandosi nell’attività politica italiano, ma soprattutto con la partecipazione e il coinvolgimento ad iniziative culturali, di formazione e di protesta.

uno Stato Indipendente di Sicilia, lungi dal minacciare le basi dell’unità italiana

1. La Sicilia sarà organizzata a Stato Indipendente, sovrano, democratico, antitotalitario.

2. Lo Stato Siciliano si confedererà con lo Stato o con gli Stati Italiani ed eventualmente con altri Stati Mediterranei ed Europei, affidando alla Confederazione poteri determinati che saranno stabiliti di accordo con gli Stati Confederati. La politica estera sarà di competenza della Confederazione, ma la Sicilia non si impegnerà in nessuna guerra o alleanza, senza una sua esplicita, libera adesione.

sostiene la necessità dell’identità linguistica e culturale dei Siciliani

Il MIS sostiene la necessità e l’urgenza di politiche a tutela dell’identità linguistica e culturale dei Siciliani, della tutela dell’ambiente della Sicilia e delle isole che la circondano nell’ottica di uno sviluppo pienamente ecocompatibile, della rinascita delle comunità locali, convinto che solo con un modello virtuoso di amministrazione onesta, antimafiosa e dedita esclusivamente al benessere pubblico ed al progresso sociale ed economico si possano porre le basi per l’emancipazione dei Siciliani dal sistema di oppressione coloniale e di sfruttamento clientelare che rende la vita politica in Sicilia, dominata dalla presenza ed ingerenza dei partiti italiani, come non democratica già a partire dal procedimento elettorale.

dialogo con le forze politiche che ne condividono analogo percorso

Il MIS crede da sempre nell’assoluta necessità del dialogo, in particolar modo con le forze politiche che ne riconoscono le rivendicazioni o condividono in altre Nazioni senza stato un analogo percorso, e ritiene che le porte per la vera democrazia, pace e benessere potranno aprirsi solo quando le reali Nazioni Europee, e non gli stati artificiosi, i potentati economici, le burocrazie politiche, potranno cooperare, nel pieno reciproco rispetto delle proprie identità, peculiarità, necessità, sovranità, in un organismo Euromediterraneo sovranazionale e paritario di coordinamento di cui la Sicilia sarebbe, come lo fu in passato, fondamentale componente.

decolonizzazione,  autodeterminazione, indipendenza

Oggi la politica del MIS è incentrata su tre principi: decolonizzazione,  autodeterminazione,  indipendenza ed inoltre si batte contro la politica italiana in Sicilia, che secondo il movimento sarebbe caratterizzata dall’utilizzo di «strumenti di oppressione colonialista» quali «i media e la mafia».

Si batte per l’applicazione integrale dello Statuto Speciale di Autonomia che, se applicato nella sua totalità, potrebbe rendere la Sicilia quasi uno Stato federato con l’Italia (come ebbe a dire l’on. Attilio Castrogiovanni in un suo intervento all’Assemblea Regionale Siciliana, nel corso della prima legislatura regionale).   E se per gli autonomisti l’applicazione dello Statuto è il massimo degli obiettivi da raggiungere, per gli indipendentisti del MIS rappresenta una importante tappa per andare verso l’autodeterminazione e restituire con l’indipendenza la sovranità al popolo siciliano

“L’indipendenza si ragiunge rimuovendo gli ostacoli di ordine economico e sociale, che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i cittadini all’organizzazione politica economica e sociale di Sicilia”.


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